In questo toccante video, Domenico Iacobellis, fratello di Angela, ci apre le porte dell’ex casa di famiglia, il luogo in cui la Serva di Dio visse il suo breve ma luminoso cammino terreno.
Attraverso le sue parole e i suoi ricordi, ripercorriamo momenti di vita quotidiana e scopriamo oggetti personali e ricordi preziosi che parlano di Angela, della sua fede e del legame profondo con i suoi cari.
A Napoli, dove i genitori si trasferirono, Angela frequentò la prima e la seconda elementare, dimostrando subito un’intelligenza superiore alla media, accompagnata da un’indole ordinata e tranquilla. Queste doti erano unite a una vivacità, un’arguzia e un senso critico tali da mettere in imbarazzo chiunque si trovasse in difetto. Questa perspicacia divenne una delle caratteristiche della sua personalità. Si preparò con impegno e serietà alla sua Prima Comunione e alla Santa Cresima, trasformando la famiglia in una singolare scolaresca, tempestata dalle domande che la bimba, padrona del catechismo, faceva ai suoi cari. Era molto devota al Sacramento dell’Eucaristia, che avrebbe ricevuto per la prima volta, e alla Confermazione, con la quale avrebbe ricevuto lo Spirito Santo. Si preparava a ricevere Gesù compiendo piccoli “fioretti”, come mangiare di buon grado cibi che non le piacevano. Quando la zia le leggeva la vita di qualche santo, ascoltava attentamente e voleva sentire ripetere con voce sonora le parole dell’Arcangelo Michele: “Chi è come Dio?” Rimase devota di San Michele Arcangelo per tutta la vita, cercando di rendere il suo cuore una degna dimora per Gesù. Angela ricevette il Sacramento della Cresima dalle mani di S.E. Mons. Gaetano De Cicco e la Prima Comunione dal Parroco, mons. Luigi Scarpelli, il 29 giugno 1955, nella Chiesa Abbaziale di San Gennaro all’Olmo.
Da quel giorno, tutte le domeniche e nelle altre feste dell’anno, non abbandonò più la Santa Comunione, portando sempre con sé il Messalino, che sapeva usare perfettamente. In famiglia e in parrocchia, chi la osservava era ammirato nel vedere la sua devozione e il fervore. Interrompeva il sonno alle sei del mattino, senza bisogno di essere sollecitata, per andare a Messa e ricevere la Comunione, dimostrando una virtù che la attirava al divino. L’amore per Gesù Eucaristico aumentava col passare degli anni: durante le passeggiate, quando passava davanti a una chiesa, non poteva non entrare per pregare. A Assisi, dove soggiornava presso le Suore Clarisse, rinunciava al riposo pomeridiano per stare nella chiesa vuota e adorare Gesù Sacramento. Le suore, che la conoscevano fin da piccola, la seguivano spiritualmente, e lei ascoltava i loro sermoni con grande interesse.
Angela, coerente con il suo amore per Gesù e Maria, provava orrore per ogni peccato, specialmente per la bestemmia. Quando la sentiva, provava un fremito di dolore e chiedeva a chi le era accanto: “Recitiamo subito una Salve Regina per riparare.” Amava il prossimo, confortava chiunque fosse afflitto e regalava i suoi giocattoli ai bambini poveri. Offriva con generosità al povero ciò che aveva, e soffriva quando non aveva nulla da donare. La sua giornata era un sorriso di carità che rallegrava e confortava ogni cuore: era piena di Dio, che è Carità infinita, e viveva secondo gli insegnamenti di Gesù.
Anche il rispetto per la casa di Dio era evidente. Le suore Clarisse di Assisi raccontarono di come Angela aiutava a mantenere la chiesa rispettata dai visitatori. Con grande serietà, invitava le persone a vestirsi con rispetto prima di entrare, dando prova di una gravità ben oltre i suoi sette anni.
Inizia il calvario Angela niziò la prima media nell’ottobre del 1959, felice di imparare cose nuove. Tuttavia, a febbraio del 1960, perse l’appetito e, nonostante una cura ricostituente, la sua salute non migliorava. Dopo ulteriori controlli e la dolorosa puntura sternale, la diagnosi si rivelò infausta: solo un miracolo avrebbe potuto salvarla. Nonostante tutto, Angela rimase serena, pregando con fede e accettando le cure con grande forza.
Verso la fine Dopo due pellegrinaggi a Lourdes, la malattia progredì. Angela sopportava tutto con pazienza, concentrandosi sempre più su Dio e su Santa Teresa del Bambino Gesù. Nonostante le sofferenze, cercava di rimanere composta, manifestando una profonda unione con Dio.
La Domenica delle Palme del 1961, Angela seguì la Messa in televisione con il suo solito raccoglimento. Nulla sembrava presagire la sua fine imminente, ma il lunedì Santo, in seguito a una crisi respiratoria, Angela guardò intensamente i presenti e disse: “Aiutatemi, vi prego, aiutatemi. Gesù, non ce la faccio più.” Poi il suo volto apparve luminoso e sereno: erano le dieci e venti. Angela aveva dodici anni, cinque mesi e undici giorni.
ETERNO PADRE, CHE DIRIGI IL MONDO CON VOLONTÀ D’AMORE, ETERNO FIGLIO, CHE TI OFFRI AL MONDO COME OGGETTO DI AMORE, ETERNO SPIRITO, CHE TRASFORMI IL MONDO CON FORZA D’AMORE: CONSENTI CHE ANCHE LE INVOCAZIONI AD ANGELA, ACCOMPAGNATE DA BENEFICI E GRAZIE PER L’ANIMA E IL CORPO, SERVANO AL TUO GRANDE DISEGNO D’AMORE. AMEN. TRE GLORIA ALLA SANTISSIMA TRINITÀ PER OTTENERE LA GLORIFICAZIONE DI ANGELA.
Chiunque ricevesse grazie,miracoli,favori celesti può contattare Anna Benvenuti la responsabile dell’ Associazione Angela Iacobellis